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Cuore all’impazzata: il disturbo da attacchi di panico

“ …ad un certo punto non potevo più fare nulla. Ero in balia di quello che mi stava succedendo, il cuore batteva forte, tremavo tutta e avevo la sensazione di stare per morire. Niente e nessuno sembrava potesse calmarmi anche se ero in mezzo alla gente. Ho capito che non stavo morendo solo quando ho visto che il medico del 118 mi faceva delle domande ma era sereno…”

Il panico viene da più parti definito come la forma più estrema della paura che, se al di sotto di una certa soglia rappresenta una risorsa che consente di allertare l’organismo di fronte a situazioni pericolose, mentre, al di sopra di questo limite diviene patologica.

Il disturbo da panico è caratterizzato dall’improvvisa comparsa di un intenso disagio, di ansia e/o paura acuta, accompagnati da sintomi somatici come la tachicardia, sudorazione, tremore, sensazione di nodo alla gola o dolore al petto, respiro corto e sensazione di soffocamento; sintomi cognitivi come pensiero o paura di morire, paura di impazzire o di perdere il controllo, vissuti di irrealtà, estraneità (derealizzazione), o distacco da sé (depersonalizzazione). Il tutto insorge inaspettatamente e raggiunge il picco in pochi minuti lasciando l’eco della forte paura che possa riaccadere. La persona che ne soffre, successivamente al primo episodio, teme che possa accadere di nuovo, perciò, attua una serie di “tentate soluzioni” per evitare che accada:

  • tentativo di controllo della paura e delle sue manifestazioni fisiologiche
  • l’evitamento delle situazioni che pensa che possano scatenare il panico
  • ricorrere ad aiuti specialistici per il timore di altre patologie come problemi cardiaci
  • richiesta di aiuto alle persone care con conseguente richiesta di accompagnamento, delega di azioni o attività temute e prima eseguite in autonomia

A poco a poco, chi ne soffre, si trova a limitare la propria vita fino a perdere l’autonomia anche nelle più banali situazioni come fare la spesa, stare in mezzo alle persone, recarsi al lavoro o guidare l’auto.

Il percorso terapeutico consiste nella rottura dei meccanismi patogeni che mantengono e alimentano il disturbo nel tempo e a costruire, nuove modalità di risposta alla paura che portano non solo alla estinzione dei sintomi ma alla creazione di un nuovo modo di percepire e reagire alla propria realtà.

 

Bibliografia suggerita:

“Paura, panico, fobie” di G. Nardone 2014, Tea Edizioni

“Oltre i limiti della paura. Superare rapidamente le fobie, le ossessioni e il panico” di G. Nardone 2000 BUR Edizioni

“Psicotrappole: ovvero le sofferenze che ci costruiamo da soli: imparare a riconoscerle e a combatterle” di G. Nardone 2013. Ponte alle Grazie Edizioni

 

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