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“Lascia faccio io”: la famiglia oncologica iperprotettiva

Famiglie, ruoli e relazioni

Il rapporto tra i membri della famiglia è sempre stato un tema presente in tutte le società civili che ha riscosso l’interesse di tutti, tanto che per ogni epoca si possono tracciare delle caratteristiche peculiari. Con l’evoluzione delle società si sono evolute le famiglie, gli individui e con loro, le relazioni nei sistemi familiari in generale. La ricerca – intervento condotta da Nardone G., Giannotti, Rocchi nel 2001, orientata allo studio dell’evoluzione dei modelli della famiglia italiana, ha rilevato una serie di specifiche forme di organizzazione e funzionamento che hanno portato alla formulazione di una mappatura dei modelli di famiglia molto precisa.

Fattori contestuali, socioculturali o individuali specifici, come per esempio, l’esperienza di una condizione di fragilità, possono interferire nelle dinamiche sistemiche familiari tanto da alterarne la funzionalità, la gerarchia e i ruoli dei membri partecipanti.

Una malattia altamente invalidante come il cancro altera drasticamente gli equilibri fisici, emotivi e psicologici della persona coinvolta ma anche quelli dei familiari stretti. Il bisogno di cure continue, le terapie invalidanti e gli effetti collaterali correlati, espongono la persona coinvolta a forte stress fisico, a un crollo di energie e difficoltà nelle attività quotidiane. I parenti stretti, coinvolti insieme al proprio caro nel fare fronte alla malattia, si trovano a fare i conti con il senso dell’impotenza, il bisogno di essere di aiuto e di sollevare nelle sue sofferenze, per quanto possibile, la persona malata.

Questi sono aspetti, che possono condurre a sviluppare una forma di accudimento eccessivo e iperprotettivo che da una parte rappresenta l’affetto e il bene verso il proprio caro, ma dall’altra,  risulta essere controproducente al processo di adattamento e all’autonomia individuale della persona malata.

Lascia faccio io

“Lascia faccio io”- rappresenta l’atteggiamento del famigliare iperprotettivo che si fa carico del processo di cura del parente dalle esigenze o attività necessarie di aiuto e supporto, fino alle cose più piccole inerenti alla quotidianità.  Qualche esempio, come la cura personale, la preparazione dei pasti, l’accompagnamento della persona durante qualsiasi spostamento anche quando le condizioni fisiche e cliniche permettono la sua autonomia.

I gesti di cura e di amore sono necessari e di supporto, ma quando essi abbondano e finiscono per sostituirsi alla persona stessa, il rischio è quello di marcare il senso di incapacità e il ruolo del malato facendo sentire la persona poco utile.

Ma come dosare queste premure  per fare in modo che diano quanto serve?

Prima di dare aiuto, chiedere alla persona se ha bisogno di aiuto nelle attività specifiche. Lasciare che faccia da sola quello che riesce a fare e intervenire solo quando serve, restituisce il senso della capacità e del possibile.

Normalizzare la quotidianità e porre alla persona malata piccole e possibili richieste o compiti, come, apparecchiare la tavola, fare il letto o piccole faccende domestiche. Questo la farà sentire utile e l’aiuterà a impossessarsi piano piano del proprio ruolo in casa e fuori.

Prendere piccoli spazi per sé, il familiare ha bisogno di riposare e di fermarsi. Allontanarsi per una passeggiata o momento ludico fa bene a tutti. Il familiare malato si sente spesso in colpa per gravare sulla rete di amici e parenti. Vedere che la normalità di tutti viene preservata, lo solleverà e aiuterà tutti a promuovere piccole ma indispensabili autonomie.

Fermarsi quando si è stanchi e non si riesce a fare, accettare i propri limiti è importante. Serve farlo non solo per ricaricarsi delle energie necessarie a riprendere il tutto ma anche per autorizzarsi a farcela in piccole dosi. Il familiare malato potrà normalizzare così i suoi di limiti per fare a piccoli passi.

A cura di Prendi L., Campolmi E.

Bibliografia suggerita:

“Manuale pratico di psico-oncologia. Sfide ed evoluzione delle cure” 2023, di Grassi L, Costantini A, Biondi M, Chochinov M. H.,  Editore Il Pensiero Scientifico

“La terapia psicologica in oncologia. L’approccio breve strategico tra mente e malattia” 2019, di Prendi L., Campolmi E. Editore Giunti Psychometrics

“Modelli di Famiglia. Conoscere e risolvere i problemi tra genitori e figli” 2001, di Nardone G., Giannotti E., Rocchi R., Editore Ponte alle Grazie

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