“…con il Covid la paura di contaminarmi è peggiorata. Disinfetto tutto, ogni angolo di casa, la spesa, mio marito e i miei figli. Non ho più contatti con nessuno di esterno, ho smesso di lavorare e non abbiamo scambio con amici a casa da due anni. Viviamo tutti nella prigione della mia paura…”
Il disturbo ossessivo-compulsivo è caratterizzato da pensieri ricorrenti, persistenti, non voluti e intrusivi, incalzanti, o da immagini (ossessioni) e/o comportamenti ripetitivi o azioni mentali che la persona coinvolta si sente di compiere (compulsioni) per cercare di diminuire o evitare l’ansia che provocano tali pensieri. La caratteristica che distingue questo disturbo risiede nel fatto che dopo che il disturbo si è costituito, ciò che rappresenta un problema per la persona non è più solo l’originaria paura o sensazione di base che lo ha portato a costruire la catena di azioni ritualizzate, ma anche l’impossibilita di cessare l’esecuzione delle stesse. Questo è l’esempio di come una soluzione agita per difendersi si trasforma in problema. Ma come avviene tutto ciò?
Le tentate soluzioni messe in atto e reiterate nel tempo dalla persona, assumono una funzione protettiva importante ovvero: se si teme o si ha paura di qualcosa, si utilizza il rituale per prevenirlo e scongiurare così la paura. Rimanendo nel caso della paura di contaminarsi, per paura che accada, si disinfetta tutto, si evitano tutte le possibilità che espongono al rischio, si eseguono riti di pulizia e di igiene totale. Si può immaginare come una situazione del genere restituisca una paura e incertezza continua che richiede riti di protezione sempre più raffinati e sicuri fino a diventarne totalmente prigionieri e non poterne fare più a meno. Le forme di espressione di questo disturbo sono diverse e richiedono l’esecuzione di rituali complessi che sottostanno a specifiche funzioni:
- Rituali preventivi: prevenire che accada qualcosa di cui si ha paura; controllare più volte di avere chiuso il gas prima di uscire per evitare che la casa scoppi; fare la doccia prima di andare a letto tutte le sere perché il letto non si contamini; controllare che tutte le porte siano chiuse prima di andare a letto per paura dei ladri; ordinare la propria casa in modo che nulla sfugga al proprio controllo;
- Rituali di riparazione: riparare a qualcosa che è accaduto, lavare le mani dopo aver toccato qualcosa ritenuto sporco per evitare di contaminare il tempio/la casa dov’è tutto pulito; ripetere una formula mentale o un’azione dopo aver compiuto un’azione ritenuta punibile per espiare le proprie colpe;
- Rituali propiziatori: propiziare che accada ciò che si desidera, indossare una specifica maglia per affrontare situazioni particolari pena l’impossibilità di farlo, ripetere pensieri magici, formule mentali o azioni specifiche purché una situazione proceda nel modo adeguato come salire le scale iniziando con il piede destro e scenderle con il piede sinistro per esempio;
- Rituali combinati: prevenire-riparare, come la paura dello sporco per cui la persona non solo deve pulire qualcosa dopo che si è sporcata ma deve mettere in atto una serie di precauzioni per far sì che ciò che è stato pulito non venga di nuovo contaminato dallo sporco e così via.
La persona è consapevole dell’assurdità delle proprie azioni ma non riesce a evitare di metterle in atto, e spesso ricorre alla ricerca di rassicurazioni continue coinvolgendo i familiari come: controllare per lei, sottoporre a riti di pulizia anche loro, chiedere rassicurazioni sui riti di pulizia. Il disturbo finisce per coinvolgere non più solo la persona interessata ma anche il sistema familiare che diviene così ostaggio e complice del disturbo stesso.
La complessità e l’alta resistenza al cambiamento di questo disturbo richiedono un’attenta indagine clinica del funzionamento del problema e delle strategie messe in atto per intervenire in modo mirato ed estinguere il disturbo nelle varie manifestazioni. L’intervento terapeutico consiste nell’attuazione di stratagemmi basati su logiche non ordinarie che mirano alla rottura dei meccanismi patogeni e alla costruzione di un nuovo e funzionale modo di percepire e reagire alla propria realtà.
Bibliografia suggerita:
“Ossessioni e compulsioni: le ritualità propiziatorie tra neuroscienze, demonologia e psicoterapia” di G. Nardone, R. Talmelli, S. Pallanti, G. Bormolini 2021, Giunti Edizioni
“Ossessioni compulsioni manie: capirle e sconfiggerle in tempi brevi” di G. Nardone, C. Portelli 2013, Ponte alle Grazie Edizioni