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Nelle grinfie del Binge Eating

I disturbi alimentari

Nell’ambito della psicoterapia il termine disturbo è usato con due accezioni differenti: come sinonimo di quadro diagnostico e/o sindrome, che fa riferimento a un insieme più o meno strutturato ma comunque organico di manifestazioni cliniche psicopatologiche oppure, come sinonimo di un insieme di sintomi che fanno riferimento a uno specifico vissuto di sofferenza a fronte di un riconosciuto malessere o disagio psicologico.  Nella categoria dei disturbi alimentari abbiamo a che fare con una serie di disturbi che sembrano simili e accomunati da alcuni sintomi ma che invece sono molto diversi per struttura, manifestazione, funzionamento, mantenimento e persistenza, e di conseguenza necessitano di interventi specifici per ognuno di loro. Il corpo della persona con disturbo alimentare materializza il dolore interiore, come se così, oltre alla ricerca di un corpo esteticamente più accettabile, più magro e snello, si potesse “snellire” anche ciò che si sente. Il disagio è tale da costruire delle vere e proprie prigioni mentali legate all’alimentazione che si ripercuotono nella quotidianità.

Le caratteristiche del Binge Eating

Tra i disturbi del comportamento alimentare, il binge eating è un disturbo da alimentazione incontrollata, caratterizzato da episodi ricorrenti di consumo di grandi quantità di cibo, sensazione di perdita di controllo e conseguente digiuno o forte restrizione alimentare. L’alternanza tra digiuno e massicce abbuffate è variabile. Possono verificarsi nell’arco di alcuni giorni o anche di una stessa giornata composta da un pasto unico che in realtà è di solito un’abbuffata.

La persona che ne soffre è come se venisse colta da un raptus, divora tutto quello che trova, non c’è un ordine, non c’è piacere e qualità alimentare. Si possono mangiare cose di diverso gusto una dietro l’altra, in modo vorace e incontrollato fino a quando non si sente dolore. Il tutto, in modo solitario per difendersi dall’imbarazzo e la vergogna generate dall’irrefrenabile bisogno di abbuffarsi. E come sostenere poi, il senso di colpa per averlo fatto, per aver di nuovo sgarrato e non tenuto all’impegno preso di una alimentazione regolare, sana e corretta se non con la restrizione, che varia da una forte limitazione fino al digiuno totale.

Le specifiche del mantenimento del problema

Chi ne soffre, individua come parte principale del problema l’abbuffarsi ma in realtà, il digiuno, rappresenta il meccanismo che alimenta e mantiene il problema. La restrizione rende la persona come una pianta assetata nel deserto per cui, giorno dopo giorno, corpo e mente, assimilano sempre di più la carenza portando a nascere un forte e impellente desiderio di mangiare. Il desiderio è talmente forte, che nel momento in cui la persona si concede di mangiare, accade ciò che teme: perde il controllo e si abbuffa in maniera smodata. Si crea così un circolo vizioso che si reitera nel tempo portando alla strutturazione di un disturbo alimentare serio e compromettente tutte le sfere di vita della persona coinvolta.

Il disturbo, come spesso accade, coinvolge anche il sistema familiare che di fronte al disagio della persona amata, cerca di intervenire provando le vie della convinzione a mangiare di più quando non mangia e a mangiare di meno quando si abbuffa. La razionalizzazione continua e la socializzazione del problema in casa costruiscono nel tempo un unico argomento di conversazione: l’alimentazione.

L’intervento strategico mira alla rottura dei meccanismi disfunzionali della persona coinvolta nel disturbo e di quelli del sistema familiare, promuovendo un nuovo modo di percezione della propria realtà mentale e corporea e nuove modalità di risposta funzionale alla paura di ingrassare.

Bibliografia suggerita:

“Le prigioni del cibo: vomiting, anoressia, bulimia. La terapia in tempi brevi” di G. Nardone, R. Milanese, T. Verbitz Ponte alle Grazie Edizioni

“La dieta paradossale. Sciogliere i blocchi psicologici che impediscono di dimagrire e mantenersi in forma” di G. Nardone 2015, Ponte alle Grazie Edizioni

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