“Benedetti siano gli istanti, e i millimetri, e le ombre delle piccole cose”.
Fernando Pessoa
Non si presta mai abbastanza attenzione alle piccole cose della vita. Eppure, nella maggior parte dei casi, sono quelle che provocano i cambiamenti più importanti della nostra esistenza. Nelle situazioni difficili, di disagio personale o problemi di vita ci rendiamo conto quanto siano indispensabili e quanto appaiono così difficili da realizzare quando si è nella morsa della sofferenza o di uno stile di vita che sembra non lasciare spazio a possibilità di questo tipo.
“Non so più cosa mi piace”; “Ho dimenticato quand’è stata l’ultima volta che mi sono concesso/a una pausa senza avere il fiato sul collo, senza essere in preda ai pensieri”; “Lo farò poi, non mi sento nello stato di fare”; questi i pensieri di chi, in attesa di uno stare meglio o di tempo in più, rimanda e procrastina l’impegno di una piccola sosta in una piccola cosa.
L’attesa del momento giusto concretizza le occasioni perse e il rinforzo di paure ed errate convinzioni di non potercela fare, di non poterselo permettere.
Si pensa spesso, per buon senso, che prima dovremmo sentircela per poi fare ma ahimè, l’esperienza ci insegna che non funziona così. Le sensazioni, l’interesse e la motivazione passano attraverso l’agire. Lo spazio necessario si trova se siamo disposti a crearselo. L’agire inizialmente forzato, condizionato e anche un po’ difficoltoso, se ripetuto nel tempo, lascia spazio al sentire. Sentire per esperienza agita è ciò che si realizza se ci impegniamo a concederci una finestra quotidiana di piccole cose, semplici e genuine come può essere una passeggiata, una pausa in compagnia o una attività di svago. Con la paura addosso, con il dolore che morde, scegliere di uscire comunque, di chiamare qualcuno, di vestirsi e truccarsi. Per poco, anche solo per alcuni minuti al giorno. Senza pretese, se non quella di darsi l’obiettivo di una piccola cosa al giorno, agire come se potesse essere già più possibile farlo per poi, poter voltare e osservare piccole grandi cose realizzate. Nei casi più difficili, è necessario rivolgersi a uno specialista che aiuti a comprendere meglio la situazione e i blocchi personali oppure a gestire diversamente difficoltà e fattori esterni.
La Terapia Breve Strategica grazie al modello teorico e operativo evolutivo di G. Nardone per la soluzione dei problemi individuali, di coppia e di famiglia, applicabile anche a contesti interpersonali più ampi e usuali, non solo clinici, aiuta la persona a rompere i meccanismi patogeni e le resistenze al cambiamento fino a percepire la realtà in maniera completamente nuova, e di conseguenza ad agire in modo nuovo.
Letture suggerite:
“L’arte del cambiamento. La soluzione dei problemi psicologici personali e interpersonali in tempi brevi” ristampa 2015 di G. Nardone, P. Watzlawick Editore Ponte alle Grazie